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Il Cerchio grande
Il Cerchio grande è dove insieme ci si incontra per vivere la gioia di non essere soli. Proprio attraverso il grande Cerchio persone che non si conoscono iniziano a creare connessioni sempre più profonde, fino ad arrivare a “camminare” gli uni accanto agli altri. La predisposizione a stare in Cerchio è innata in ogni essere umano e vivendo il Cerchio ci ricordiamo di come sia semplice ascoltare e non giudicare gli altri nel momento in cui sappiamo che anche noi saremo ascoltati e accolti. Nel Cerchio siamo seduti così che riusciamo a vedere negli occhi tutti quanti, in una forma circolare, che ci permette di ricordarci che siamo tutti importanti uguali. Nel Cerchio si prega, si canta, ci si ascolta, ci si esprime e ci si rispetta e apprezza. Cose che tutti siamo in grado di fare, gli uni verso gli altri. Quando veniamo in Cerchio ci chiediamo: cosa posso portare, di cosa ha bisogno il Cerchio? Non portiamo con noi la domanda: cosa posso prendere? Se ognuno di noi nel quotidiano avesse questo riguardo, riceveremmo automaticamente quello di cui abbiamo bisogno. Veniamo in Cerchio con la voglia di incontrarci senza giudizio, con accettazione e rispetto, per riconnetterci con la nostra umanità.
Il Clan
È un Cerchio ristretto, dove può facilmente nascere un intimità e una fiducia che permette un lavoro sulle emozioni personali, supportati da una forma di famiglia. La struttura del Clan funziona molto bene anche come gruppo di lavoro. Il grande Cerchio viene diviso in piccoli gruppi da 5 o 6 persone. Nel Clan la condivisione è più profonda ed è un’occasione per comprendere ed esplorare meglio come stiamo, ma anche di approfondire le tematiche affrontate nel Cerchio.
Nei periodi degli incontri in Cerchio di più giorni, il Clan prende a poco a poco forma: si dà un nome, inventa una canzone e una scenetta che possa far conoscere i suoi membri e le sue caratteristiche a tutta la tribù, sempre nello spirito della condivisione, ma anche del gioco e della creatività.
Si sviluppa una connessione profonda che crea legami e amicizie tra persone che hanno voglia di condividere e crescere insieme.
Interessante è anche come questa energia sia contagiosa e anche chi ha più difficoltà, poco a poco si apre nella fiducia che si crea all’interno del Clan.
La Mini
La Mini è un principio di Cerchio, un Mini-Cerchio. Si tratta di un incontro di due persone che si dedicano un tempo e un ascolto, una condivisione di cuore. Usando l'equa divisione del tempo a disposizione, ognuno dei due avrà il suo momento in cui ascolterà l'altro con interesse e assenza di giudizio e il momento in cui verrà ascoltato e accolto senza consigli ne interruzioni. Chi viene ascoltato non necessariamente deve esprimere in parole il suo mondo interiore, ma ha la possibilità, supportato dalla completa attenzione e dedizione dell'altro, di esplorare di cosa ha bisogno, come si sente, cosa gli dice la mente e il cuore.
Il bastone della parola
E' uno strumento che per secoli le tribù hanno utilizzato durante gli incontri per dare ad ognuno il diritto di parola e il diritto di essere ascoltati. Chi ha in mano il bastone infatti parla in prima persona e tutti gli altri ascoltano attivamente in silenzio, senza giudizio e, una volta terminato il turno di parola, chi prenderà voce lo farà evitando di rispondere ai precedenti interventi e portando solo i propri pensieri. Quando l'intervento finisce il bastone continua ad essere passato da uno all’altro, finchè tutti coloro che desideravano parlare ed essere ascoltati ne abbiano avuto occasione.
Buono e nuovo
Ci permette di iniziare la giornata concentrandoci sulle cose belle che ci offrono uno spunto di positività nelle nostre giornate.
Per abitudine siamo molto bravi a vedere le cose che non ci piacciono e purtroppo facciamo fatica ad accorgerci delle cose belle che accadono intorno a noi. Formulare quello che vediamo o viviamo come buono e nuovo ci focalizza meglio sul ripercorrere cosa abbiamo fatto e cosa è successo da quando ci siamo svegliati.
I Cerchi si aprono con un giro di buono e nuovo, ma proviamo ad inserire nella quotidianeità questa celebrazione del buono e del nuovo, per iniziare o finire la giornata con un'energia diversa.
Soprattutto i bambini sono in grado di trovare i più sorprendenti buoni e nuovi, consigliamo di provare a creare uno spazio per questa condivisione.
La preghiera
La preghiera ci riconnette alla gratitudine, ci rende coscienti della ricchezza che abbiamo, dell'umiltà con cui possiamo vivere e ci riconnette quindi alla realtà. Serve a ricordarsi della presenza costante della creazione. Inoltre la preghiera rafforza l'unione in Cerchio e la sensazione di appartenere alla comunità. Nelle riserve le tribú passavano anche quattro ore a ringraziare ogni pianta, elemento, animale o pianeta che condivideva la vita con loro. Noi ringraziamo la terra, il sole, la luna, i nostri parenti umani, gli animali e le piante che condividono la vita con noi, i pianeti che seguono i loro movimenti e tutto quello che non ci spieghiamo, ma che sicuramente ci permette di essere qui, ora, vivi.